Nella giornata di ieri a Roma la direttrice del Servizio centrale dello Sprar Daniela Di Capua e il presidente di Cittalia Leonardo Domenici hanno presentato il nuovo Atlante Sprar, che mostra numeri in aumento rispetto all’anno precedente: 652 i progetti finanziati, 26.012 posti in accoglienza, circa 1.000 gli enti locali complessivamente coinvolti nell’accoglienza.
“Nel 2016 – ha detto durante la conferenza stampa il Sindaco di Prato e delegato Anci all’Immigrazione Matteo Biffoni – sono stati fatti grandi passi in avanti verso un sistema di accoglienza sostenibile e diffuso sul territorio, puntando all’allargamento della rete dei Comuni dello Sprar”.
“I risultati che presentiamo oggi – ha proseguito Biffoni – sono stati raggiunti grazie ad un grande impegno istituzionale da parte di Anci e delle Anci regionali, che ha permesso, in un vero e proprio percorso di ‘porta a porta’, di incontrare più di 700 comuni sostenendoli nel dialogo con le prefetture e con la cittadinanza. E’ però fondamentale, a fronte di un fenomeno che, come dimostrano i numeri, che speriamo però possano ridursi, durerà ancora negli anni a venire, che i Comuni si facciano parte del sistema, affinché gli arrivi siano equamente ripartiti sui territori nel rispetto di chi arriva e delle comunità che accolgono. Il dialogo tra le prefetture e i sindaci è dunque imprescindibile. Noi vogliamo una accoglienza ed integrazione di qualità che garantisca laddove ci siano le condizioni integrazione e attraverso i progetti dei comuni qualità del controllo del territorio”.
Il segretario generale ANCI, Veronica Nicotra ha sottolineato l’impegno dell’Associazione “Come Anci – ha detto – crediamo che esiste un problema molto grande che impatta sulla vita delle comunità e sui sindaci, ne abbiamo registrato il disagio ed abbiamo deciso di fare la nostra parte per dare una risposta. Pensiamo che si possa fare accoglienza ed integrazione in modo ordinato senza attendere che finisca l’emergenza. Abbiamo ottenuto per i Comuni che presentano i progetti Sprar la clausola di salvaguardia che vuol dire rispetto di una percentuale di presenza equilibrata. I sindaci non sono obbligati a presentare i progetti, possono attendere come dire gli eventi ma noi ci siamo sforzati di fare una proposta per un sistema di accoglienza sostenibile e attraverso il ruolo dei Comuni capace di assicurare la qualità del controllo delle presenze”. “In questa direzione – ha continuato – significativo è quanto previsto nel decreto Mezzogiorno in cui si stabilisce un maggior contributo per ogni persona in accoglienza, pari a 700 euro, per i Comuni della rete Sprar e 500 euro per i Comuni sedi di Cara o Cas. Altro importante successo – ha aggiunto Nicotra – è la deroga per le assunzioni a tempo determinato per il personale da impiegare nella gestione dei servizi di accoglienza dello Sprar, un importante risultato che consente ai Comuni di portare avanti concreti percorsi di integrazione”
Condividi